Misurare la pressione arteriosa è un modo per mantenerci sani

Ed evitare patologie correlate, anche gravi
La pressione sanguigna è la forza con cui il sangue viene spinto nei vasi sanguigni, arteriosi o venosi. Più la pressione misura valori alti maggiore è il lavoro (e lo sforzo) che il cuore deve compiere.

 

La pressione arteriosa (PA) dipende da due fattori: il volume di sangue che il cuore spinge in aorta in un certo tempo (gittata cardiaca) e la resistenza al flusso data dai vasi.

La pressione si distingue in:

  1. Pressione arteriosa sistolica (PAS): comunemente chiamata “massima”, è un valore dato dal massimo flusso sanguigno espulso ad ogni contrazione del cuore (fase di sistole). Dipende quindi dal volume di sangue, dalla forza di contrazione del cuore e dall’elasticità delle arterie.
  2. Pressione arteriosa diastolica (PAD): comunemente chiamata “minima”, è un valore dato dal periodo di riposo del cuore (la diastole); è dato dalla durata del periodo di riposo e dalla resistenza dei vasi.


Cosa bisogna sapere?
Un soggetto sano ha valori più bassi durante il sonno e nelle prime ore del mattino.
Durante la giornata tali valori mutano e possono dipendere da ciò che si compie.
Attività fisica, temperatura circostante, umore, età e sesso del soggetto, patologie possono influenzare anche drasticamente i valori della pressione sanguigna.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nel mondo almeno 1 adulto su 5 soffre di ipertensione e questo fattore è causa di circa la metà delle morti per attacco cardiaco e crisi ischemiche.
Negli stati più evoluti, la tendenza all’ipertensione ha cominciato a regredire, grazie alla diagnosi precoce, alla prevenzione e al monitoraggio.
In stai come l’Africa l’OMS stima una percentuale di pazienti affetti da ipertensione pari addirittura al 30% della popolazione. Ciò per l’impossibilità di accedere a trattamenti e controlli.


Come valutare i valori pressori?
I valori ottimali della pressione arteriosa mediamente sonoindicati intorno a 80 – 140 mmHg.
Al di sopra o al di sotto di questi valori, si parla di ipertensione o di ipotensione.
Nei bambini i valori di PA sono direttamente correlati all'età; si ha un progressivo aumento dei valori fisiologici di pressione dal neonato fino al bambino adolescente.

I range di normalità vengono periodicamente aggiornati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che, sulla base dei più recenti studi clinici, definisce quali siano i valori ottimali per prevenire le complicanze.

Come si misura la pressione arteriosa?
Secondo l’OMS, la misurazione ottimale deve essere effettuata in condizioni di tranquillità, il paziente deve effettuare la misura preferibilmente al mattino, a digiuno.
Deve essere rilassato e comodo, non deve aver fumato o bevuto da almeno un quarto d’ora, non deve aver bevuto caffè nell’ora precedente, il braccio deve essere appoggiato e non rimanere sospeso; il bracciale deve essere di dimensioni adeguate al braccio del paziente.

E quando ci sono alterazioni dei valori pressori?
Nella maggior parte dei soggetti l’ipertensione è completamente asintomatica; questo porta a sottovalutare il proprio stato di salute e a rischi maggiori di complicanze ed effetti collaterali.
Infatti l’ipertensione viene definita dall'Oms un “killer silenzioso”.
I sintomi più comuni sono mal di testa, cardiopalmo, fame d’aria, dolore toracico, epistassi.
Le cause dell’ipertensione sono da ricercare nelle patologie pre-esistenti, in malattie cardiovascolari, in una predisposizione genetica o familiarità.
Più spesso, essa è legata ad importanti fattori di rischio: fumo, abuso di alcool, dieta scorretta, assenza di attività fisica, alti livelli di colesterolo, diabete mellito mal gestito, obesità ed infine una condizione stressante persistente.
L’ipertensione, associata ad altre malattie croniche come diabete, ipercolesterolemia o insufficienza renale, comporta un aumento esponenziale dei rischi connessi alla pressione arteriosa e un aumento del rischio di sviluppare infarto cardiaco e infarto cerebrale (rischi di danni cardiaci, ai vasi e a molti organi, in particolare cervello e reni).

In linea generale, uno stile di vita sano, senza fumo e alcool, con una dieta sana, attività fisica e controlli periodici, sono gli elementi essenziali per poter agire in maniera preventiva.




I sintomi più frequenti, legati all’ipotensione, sono astenia, fino alla lipotimia (la sensazione di sentirsi svenire) e alla sincope (la perdita di coscienza), nausea, perdita di concentrazione, vista annebbiata, cute pallida e fredda, tachipnea.
L’ipotensione ha una serie di rischi correlati, uno dei più frequenti è il trauma secondario a lipotimia o sincope. Sono infatti numerosi i traumi cranici, agli arti superiori o inferiori da sincope correlata ad ipotensione (in seguito a svenimento).
Inoltre, un’ipotensione prolungata impedisce alla persona di condurre una vita normale; se è correlata a patologie cardiache, i rischi aumentano maggiormente.

La cosa che si evince dalle informazioni raccolte è che il controllo domiciliare e periodico della pressione arteriosa è uno dei metodi migliori per prevenire crisi ipertensive o ipotensive; per mantenere una buona salute e vivere tranquilli.

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